Se ti è già capitato di partecipare a un’asta, sai perfettamente che le ore precedenti all’apertura delle buste sono un misto di ansia e adrenalina pura. Saresti disposto a pagare, pur di sapere chi e quanti sarete.
Ma è possibile prevederlo?
Intendo dire se è possibile calcolare con esattezza l’appetibilità di un immobile. Sapere se ci sarà “folla”, o se sarai da solo, per evitare di perdere tempo e scoraggiarti. O addirittura sperare di non essere da solo, perché potresti essere assalito da mille dubbi riguardo ciò che stai comprando…
La risposta è no.
Le variabili in gioco sono troppe: numero delle visite, occupanti, valutazioni, taglio dell’immobile etc. A mio avviso la componente determinante, per definizione imprevedibile, è l’emotività. Che è la stessa che ci spinge a comprare casa, solo farcita di molta adrenalina e azzardo.
L’emotività spinge immobili a raddoppiarsi di prezzo nel corso di un’asta. È capitato anche a noi, immobile partito a 70 e aggiudicato a 130. Da pazzi, se pensiamo che alla precedente base asta (100) l’aggiudicatario poteva essere da solo … In altri casi, dove la partecipazione di molte persone e il rialzo del prezzo parevano scontati, l’asta si è poi verificata deserta.
Valorizzare un credito non performing non significa incrociare le dita e sperare nell’aggiudicazione di un immobile all’asta. Significa agire proattivamente per portare al massimo le probabilità di aggiudicazione intervenendo nei processi di visibilità e presentazione dell’asset a garanzia.
Le cose davvero importanti sono il prezzo di acquisto del credito e la corretta valutazione delle potenzialità dell’asset.
Laddove il meccanismo irrazionale dell’asta non ci soddisfi, possiamo sempre pensare in extrema ratio di intervenire nella gara a tutela del nostro credito.
Emanuele Grassi