Il dibattito recente sulla questione greca ha portato alla ribalta il ruolo dei creditori, anche se nel caso specifico i media si sono guardati bene dall’identificarli in modo preciso.
Ho chiesto un parere a tre persone più che intelligenti (e che non sanno nulla di NPL …) sul messaggio che viene comunicato e all’unanimità è venuto fuori che “il creditore” viene identificato perlopiù con Angela Merkel (e/o con la Germania) ed è considerato una specie di lupo cattivo pronto ad azzannare Cappuccetto Rosso.
In senso più ampio un messaggio del genere è facilmente travisabile:
creditori = coloro che si approfittano dei deboli.
Se consideriamo quanti italiani possono identificarsi nella fattispecie “debitori”, il rischio è grande.
Occorre dunque fare un po’ d’ordine.
In merito alla Grecia, ci sono almeno due miti da sfatare:
– per anni la Grecia ha vissuto molto al di sopra delle proprie possibilità, con particolare riferimento al piano pensionistico, roba che neanche i nostri parlamentari;
– la Germania non è il lupo cattivo, o almeno non è l’unico; è un creditore particolarmente esposto a livello governativo. Quando si parla di Germania, o di Francia ad esempio, è importante distinguere tra governo e banche nazionali. I primi aiuti disposti alla Grecia nel 2010 sono stati esclusivamente e direttamente destinati al ripianamento dei debiti con le più grandi banche estere, la cui esposizione verso Atene oggi è ridicola. Esse si faranno trovare pronte laddove la Germania e gli altri Stati esposti dovessero andare in difficoltà, considerato il fatto che non possono stampare moneta per finanziarsi.
Chi è dunque il lupo cattivo ?!?
Il caso Grecia è a mio avviso un caso in cui l’obiettivo del creditore non è soltanto il recupero del proprio credito; questa strategia subdola risponde più a un gioco di potere. Non è quindi assoggettabile ad altri casi di indigenza finanziaria, anche se molto simile per alcuni aspetti.
Tornando all’economia privata, il rapporto creditore/debitore sarà al centro di molti dibattiti etici e morali negli anni a venire; viviamo in una società iper indebitata ed è evidente che molti debiti sono stati concessi e accettati in modo scriteriato.
Per evitare speculazioni di ogni tipo è importante che tale rapporto venga normato già in sede di erogazione e che venga diffusa una
cultura della responsabilità del debito;
così facendo l’attività di valorizzazione del credito viene sviluppata nell’interesse reciproco.
Emanuele Grassi